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Chi Siamo

La nostra storia
Nel 1945 inizia un lavoro di aiuto e di fraternità tra i napoletani che a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale trovarono rifugio nelle caverne denominate “dei Vergini”. Tale lavoro, sostenuto dalle Chiese congregazionaliste degli Stati Uniti d’America e il medico metodista Teofilo Santi, figlio del pastore Riccardo Santi fondatore dell’opera “Casa Materna” di Portici, darà di seguito vita al “Centro Sociale Casa Mia”.
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Dal 1952 al 1969 il Centro svolge, nella zona portuale di Napoli, chiamata “I Granili”, un programma di attività culturali ed assistenziali.
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Nel 1969 l’attività del Centro si trasferisce nella periferia orientale di Napoli, nel quartiere di Ponticelli, ove sorgono una scuola materna, un doposcuola, una scuola e un circolo culturale per giovani. Da questo momento l’Opera riceve il sostegno dalla Chiesa Evangelica Metodista in Italia, (OPCEMI), che provvede ad assicurarne la cura pastorale.
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Il Centro Emilio Nitti viene realizzato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia in Ponticelli, con gli aiuti delle Chiese Evangeliche Europee nel quadro degli interventi predisposti in occasione del terremoto del 23 novembre 1980; così si inserisce nel complesso delle iniziative diaconali e di evangelizzazione delle chiese locali già presenti nel territorio.
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Dal 1 gennaio 1992 l’OPCEMI subentra alla FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia) in tutte le responsabilità gestionali ma, a conferma del carattere ecumenico dell’Opera, viene prevista una gestione che vanti, al suo interno, la presenza delle comunità evangeliche napoletane che l’hanno sempre sostenuta.
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I due Centri aventi contenuto attività ed ispirazione analoghi ed agendo nel medesimo territorio vengono ora uniti mantenendo inalterate le loro originarie caratteristiche e finalità adeguando la loro attività alle nuove esigenze della realtà in cui operano.
Il Contesto
Il Centro sorge nel villaggio Caracciolo, luogo di residenza di numerose famiglie sfollate dopo il terremoto in Irpinia del 1980. In questo contesto il disagio sociale che si avverte è forte e la percentuale di disoccupazione è tra le più alte della regione Campania. Anche l’inadempienza scolastica è un problema e le stesse istituzioni non riescono a gestirla. Per tutti questi motivi il Centro realizza un’azione sociale volta alla quotidiana accoglienza più di 70 ragazzi/e; offrendo loro opportunità di gioco, studio e di ascolto. Il lavoro del Centro si sviluppa in sinergia con altre associazioni laiche e religiose locali, con i servizi sociali Comunali, con il Tribunale per Minori, nonché con la Provincia, le scuole e l’ASL. 
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